Ai giorni nostri il web è diventato una fonte inesauribile da cui attingere informazioni. Che sia per curiosità, per studio, per lavoro o per necessità, le persone che attingono alle diverse fonti reperibili su Internet sono innumerevoli. Già da bambini, ad esempio, si è guidati da insegnanti e genitori a sfruttare il web per approfondire argomenti che riguardano lo studio.
Il rischio, non solo i più giovani, è quello di ritenere attendibile al 100% tutto quello che si trova in rete, dimenticando che molte fonti sono curate da persone comuni che non sempre hanno credito o titolo per discutere in maniera oggettiva di determinati argomenti. In tal senso è opportuno "dubitare" in senso costruttivo di quello che leggiamo sul web. L'esempio più eclatante è
Wikipedia, ritenuta oggi la fonte di conoscenza più grande al mondo, che di fatto, essendo un'enciplopedia libera, esiste grazie al contributo di tutti gli utenti. In altre parole, chiunque lo desideri può aggiungere, modificare e migliorarne i contenuti. Allo stesso modo però qualcuno potrebbe pubblicare notizie false (notoriamente chiamate bufale). Basti pensare che su Wikipedia un utente australiano anonimo ha pubblicato una pagina, relativa all'esistenza di una finta entità divina aborigena, di nome Jar’Edo Wens, che è rimasta online per più di 9 anni prima di essere scoperta e rimossa (a marzo 2015).
La pubblicazione di notizie su blog, forum o altri contenuti web potrebbe quindi non essere attendibile e di conseguenza andrebbe prima verificata. Di seguito alcuni consigli che potrebbero aiutare ad accertarsi della veridicità del contenuto web:
- l'autore deve essere riconoscibile
una notizia falsa potrebbe danneggiare la reputazione di una persona, pertanto che ci mette la faccia sarà più attento a non divulgare notizie false. A tale scopo si verifichi la sezione chi siamo del sito o del blog sui cui è pubblicato il contenuto;
- cercare di capire l'obiettivo del contenuto
si vuole informare o si vuole convincere il lettore? Si cerchi di adottare un atteggiamento di "sano scetticismo", senza essere però prevenuti;
- verificare che siano citate le fonti dell'informazione
ci sono link ad altri siti che riportano le fonti o altre notizie sull'argomento?
- verificare che l'informazione sia presente almeno su altri due, tre siti
controllare più fonti e non fermarsi mai alla prima.
Adottare questi accorgimenti aiuta anche a non cadere in alcune trappole, come ad esempio le catene di Sant'Antonio che riguardano notizie allarmanti in cui si chiede di inoltrare la notizia stessa al maggior numero di persone possibili. Spesso si tratta di bufale che possono essere innocue oppure creare forti disagi, come quando si chiede di chiamare un ospedale per aiutare una persona in pericolo di vita; centinaia di persone chiamano instasando le linee telefoniche e impedendo a coloro che necessitino di vere cure di mettersi in contatto con l'ospedale.
A tal proposito si cerchi sul web la
Bufalopedia, il servizio antibufala offerto del giornalista
Paolo Attivissimo che scova le notizie vere e quelle false, spiegando perché non siano attendibili e quali siano i motivi per non alimentare queste catene.